Intervista

Simona Cavallari

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Rita_estrella_para_siempre
     
    .

    User deleted


    Simona Cavallari, attrice teatrale, cinematografica e televisiva romana.
    Esordisce giovanissima nel film tv “Colomba”, di Giacomo Battiato, e tre anni dopo diventa un volto familiare al pubblico con lo sceneggiato televisivo “La piovra” di D. Damiani che nel 1985 la fa debuttare al cinema con il film “Pizza Connection”, dove ha il suo primo ruolo da protagonista. Nel 1994 interpreta “Il sogno della farfalla” di M. Bellocchio con il quale partecipa al Festival di Cannes.
    Nel 1998 recita in teatro con gli spettacoli “Domani notte a mezzanotte qui”, “Perpetua Song” e “Nella città l’inferno”. L’anno seguente ritorna al cinema in “Prima del tramonto”, di S. Incerti, e in “Amor nello specchio”, diretto da Salvatore Maira. Nel 2000 è tra i protagonisti della miniserie tv di successo, in onda su Rai Due, “Sospetti”, regia di Luigi Perelli. Nel 2007 è tornata in televisione con le miniserie “Il codice Aurora”, in onda su Rai Due, e “Il capo dei capi”, in onda su Canale 5. In questi giorni sta preparando “Squadra anti-Mafia” per Canale 5 e UBIX l’ha incontrata.

    Ciao Simona, che genere di musica ascolti di solito?
    SIMONA CAVALLARI - Da sempre spazio molto. L’unico genere che non amo è l’Hard-rock. Per il resto sono onnivora… quella comunque che mi dà più emozioni è il Reggae. Alcuni cantautori italiani come Ivano Fossati, Vinicio Capossela, Lucio Battisti e molti altri che ora dimentico sono la colonna sonora delle mie vacanze. Mi piace cantarle a squarciagola.

    Qual è l’ultimo disco che hai comprato?
    SIMONA CAVALLARI - Una raccolta della Callas. Bellissima.

    Qual è l’ultimo concerto a cui hai assistito?
    SIMONA CAVALLARI - Hai toccato una nota dolente. Vado a pochi concerti ultimamente e mi spiace tanto. Comunque, ora che ci penso, l’ultimo è stato un dj set di Reggae.

    C’è un cantante o una cantante che rappresenti per te un’icona, un modello, un esempio?
    SIMONA CAVALLARI - Ce ne sono varie. Madonna, per la determinazione e la volontà. Mina, per la sua poesia e soprattutto perché vive della sua arte. Con il suo esilio volontario è lontana da tutta la volgarità. Poi ti dico Bob Marley e non c’è nemmeno da spiegare perché!!!

    Ti capita di ascoltare musica per concentrarti nel tuo lavoro, hai delle cuffiette con cui ti isoli in qualche momento della giornata?
    SIMONA CAVALLARI - Con la musica faccio un particolare tipo di rilassamento, utile per il mio lavoro. Però sono senza cuffiette, metto il pezzo ad alto volume. I due album che più mi aiutano in questo sono la colonna sonora di “La double vie de Veronique” e il cd di Luis Armstrong dove c’è la spettacolare “What a wonderful world”.

    Cosa provi quando capisci che una canzone del tuo compagno (n.d.r., Daniele Silvestri) è dedicata a te?
    SIMONA CAVALLARI - Beh,sicuramente è una sensazione strana. Si parla di te, della tua vita e quasi sempre di eventi ormai superati. Sembra come di rivivere con molta più lucidità momenti particolari.

    Ti è mai capitato di ascoltare su MySpace la musica di musicisti sconosciuti al grande pubblico e di scoprire dei talenti?
    SIMONA CAVALLARI - Talenti veri e propri nella musica no. Tante cose interessanti sì. Probabilmente è colpa mia che vado sempre troppo di fretta e mi perdo tante cose. Ho incontrato invece su MySpace dei bei talenti letterari. In quel campo credo che ci sia tanta roba interessante.

    Cosa pensi del fenomeno della diffusione via Internet della musica e dello “scaricamento” libero?
    SIMONA CAVALLARI - Penso che sia l’unica soluzione possibile. Le case discografiche sono anni che cercano strade alternative per vendere più cd ma poi non abbassano mai i prezzi. Per questo non si vende. La gente ha sempre avuto bisogno di musica, a prescindere dai discografici, e la musica ha sempre avuto bisogno di movimento, a prescindere dal marketing.

    A quali colonne sonore dei film a cui hai partecipato sei più legata e perché?
    SIMONA CAVALLARI - A quella di “Piccole donne d’oggi”. I cori sono stati cantati da noi attori e da qualche persona della troupe. Un’esperienza molto divertente.
     
    Top
    .
0 replies since 22/8/2010, 20:03   63 views
  Share  
.